Introduzione al Kendo, Definizione.

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KuchikiRukia ~
view post Posted on 22/7/2012, 11:28




Il kendo


kendo


Il kendo è la leggendaria scherma tradizionale dei Samurai, letteralmente Via (“do”) della spada (“Ken”). Arte marziale giapponese per eccellenza, si pratica utilizzando lo shinai, un bastone formato da quattro canne di bambù, in sostituzione della vera e propria spada, la katana. Durante l’allenamento il corpo viene protetto da una armatura, bogu, formata da maschera, corpetto, guanti e un paraventre. Lo shinai viene usato con entrambe le mani e il colpo deve essere inferto come si farebbe con una vera spada: non si deve quindi “battere” come con un normale bastone, ma “tagliare” sui punti prestabiliti del corpo in modo da procurare una ipotetica morte o messa fuori combattimento dell’avversario.
Ma che cosa è il kendo? È la più antica arte marziale e, con il Sumo, l’unica autoctona del Giappone. Alcuni la fanno derivare dalla scherma cinese unicamente perché scambiano le tecniche di costruzione delle spade usate nel Katai con l’impiego dell’arma stessa; ma la Katana è inconfondibilmente giapponese e l’impiego che ne fece la nobiltà guerriera è magistralmente descritto in volumi celebrati. Poco reclamizzata ai giorni nostri da film o personaggi spettacolari, la scherma giapponese è stata meno divulgata del karate, ad esempio, il quale è, si noti, poco praticato nella terra del Sol Levante. Il kendo invece conta milioni di appassionati ed è inserita come materia nelle scuole dell’obbligo fin dalle elementari. Il kendo è anche sport, ma non solo. Come tutte le arti marziali, in special modo la spada che affonda le sue radici in tempi antichissimi, conserva lo studio delle buone maniere, della cortesia e della filosofia del combattimento, l’accettazione serena di una vittoria o di una sconfitta. Un approccio decisamente diverso dalle moderne attività sportive, votate all’agonismo più estremo che troppo spesso dimenticano il ruolo dell’educazione e della crescita dell’individuo. La storia del kendo fu tratteggiata in epoche successive dallo Zen e dal Confucianesimo. Questi insegnamenti aiutano la pratica da un punto di vista morale e filosofico. La fedeltà alla parola data, il superamento della paura della morte, la sopportazione del sacrificio sono tutti elementi comuni al Kendo. Se consideriamo che questa era l’arte marziale della Nobiltà Guerriera giapponese, appare chiaro come la formazione del praticante venisse basata sia sullo studio della tecnica che della filosofia.
Le virtù fondamentali possono essere sintetizzate in:
benevolenza
giustizia
etichetta
correttezza
saggezza
sincerità
Il comportamento di un buon praticante deve sempre tener conto di questi aspetti; non rispettarli o trascurarli significa non praticare correttamente il Kendo e quindi col tempo perdere il contatto con la vera disciplina.
Il kendo moderno è una forma di budo da dojo, cioè trova le condizioni ideali di esecuzione nella sala di pratica, o dojo. La postura da assumere è estremamente eretta e quindi naturale. Lo sforzo da compiere nell'allenamento diretto tende allo sviluppo della maturità spirituale dell'individuo, la sua "abilità interiore", uno stato che porta al pensiero riflessivo e all'introspezione. La diffusione del kendo come sport si giustifica solo nell'intenzione di fare diventare questa arte un veicolo di trasmissione dello spirito del kendo in sintonia con la tradizione e nel rispetto di essa.
Fonte: www.benessere.com/fitness_e_sport/arti_marziali/kendo.htm
 
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