Architettura Giapponese, Architettura tradizionale.

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KuchikiRukia ~
view post Posted on 26/7/2012, 13:45




Architettura Tradizionale Giapponese


Introduzione
Le caratteristiche dell'architettura tradizionale giapponese, ha spiegato l'architetto Nishikawa Ryue si possono vedere tutte visitando qualunque tempio: austerità e metodi della costruzione, materiali leggeri e porosi, pareti interne ed esterne molto sottili.
Lo storico Daniel Boorstin in "The Creators" ha scritto: "Mentre gli architetti occidentali combattono gli elementi della natura, i giapponesi, ammirando il loro potere, hanno cercato il modo di utilizzare il loro fascino".

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Gli occidentali, infatti, nel corso dei secoli hanno tradizionalmente scelto la pietra, forte e resistente, per sopraffare la natura producendo strutture monumentali e torreggianti, mentre i giapponesi volendo essere più in armonia con la natura, hanno scelto come materiale predominante il legno.
Inoltre, mentre l'architettura occidentale spesso è stata caratterizzata da guglie e alte proiezioni verticali mirate a mostrare la potenza di Dio, e dell'uomo, sulla natura, i templi e santuari del Giappone di solito hanno una struttura orizzontale e spesso sono relativamente piccoli e nascosti da alberi e altre componenti naturali.
Il Giappone è la patria del design minimalista. Mentre architetti occidentali hanno tradizionalmente cercato di rendere i loro edifici interessanti con l'aggiunta di decorazioni accessorie, organizzando moduli di diverse altezze, gli architetti giapponesi si sono impegnati a rendere le loro strutture sublimi e misteriose cercando l'essenziale semplicità su un piano orizzontale.
Origini: le influenze buddhiste della Corea e della Cina
I metodi dell'architettura buddhista vennero introdotti da due mastri provenienti dal regno di Paekche in Corea nel 577. Le loro competenze furono utilizzate per costruire il primo tempio buddhista del Giappone, Asukamura, ad Asuka, nella prefettura di Nara. Nel tardo settimo secolo vennero edificati altri quattro templi: Asukadera, Kawaradera, Yakushji e Daikandaiji, finanziati dal governo e costruiti da operai edili e scultori qualificati. Questi lavoratori avevano appreso i metodi dai delegati che si erano recati nella Cina della dinastia Tang su navi Kentoshi. Nel 710, quando la capitale venne spostata da Fujiwara-kyo all'odierna città di Nara, si registrò un boom edilizio senza precedenti. La stessa città di Nara venne rifatta sul modello di Changan, capitale della Cina della dinastia Tang.
Caratteristiche.
Un interno tradizionale giapponese dispone di varie stanze, disposte geometricamente, separate da porte mobili scorrevoli che possono essere aperte per creare grandi spazi aperti o stanze private chiuse. Le mura di carta traslucida tra le stanze permettono di percepire le ombre nelle stanze accanto, senza vedere chiaramente ciò che stanno facendo.
L'elemento più espressivo dell'architettura giapponese è il tetto: "La bellezza più visibile dell'edificio è il tetto, con le sue curve e la modellazione scultorea" ha scritto Boorstin "Gli stili dell'architettura Shintoista si distinguono proprio per i tetti e la gerarchia d'importanza degli edifici non è in base alla loro altezza (come in occidente), ma per la conformazione del tetto».

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Il tetto, in una struttura tradizionale, è fatto di legni pesanti disposti ad angolo retto, che si reggono grazie al loro peso. Ancora oggi gli ingegneri giapponesi dicono che quanto è più pesante il tetto tanto è più stabile la struttura. Così gli edifici poggiano su colonne a livello del suolo, piuttosto che su fondazioni profonde, in modo che possano ondeggiare e fluttuare durante un terremoto anzichè collassare. Un tetto pesante tiene insieme la struttura e stabilizza l'oscillazione. Molte strutture tradizionali, come i castelli, sono costruiti senza chiodi, utilizzando invece vari tipi di incastri. Anche le altre strutture in legno hanno pochi chiodi e i primi visitatori europei furono così impressionati dalla perfetta stabilità del giunto a coda di rondine, agli angoli di porte e finestre, da pensare in un intervento magico.
Tecniche di costruzione dell'architettura giapponese
I carpentieri giapponesi tradizionalmente hanno lavorato maggiormente sulle parti esterne dei loro edifici, mentre gli occidentali si sono preoccupati di più degli arredi interni. Infatti i luoghi di culto e le case giapponesi tradizionalmente hanno pochi mobili.
Prima che gli utensili elettrici azionati a mano fossero introdotti nel paese, nel 1943, la cassetta degli attrezzi del falegname giapponese conteneva 179 oggetti, per lo più strumenti di lavorazione del legno.
I carpentieri giapponesi e asiatici lavorano sulla parte esterna delle strutture salendo su pali piuttosto che utilizzando ponteggi di tipo occidentale.

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Falegnami e architetti giapponesi utilizzano le loro competenze non per decorare la superficie del legno, ma piuttosto per massimizzare l'effetto delle superfici disadorne. Le variazioni sono realizzate con legni diversi, cereali e finiture. Nelle falegnamerie giapponesi i pezzi di legno non sono accatastati in pile grandi, come nei depositi occidentali, ma sono organizzate per colore e grana. Gli accostamenti dei vari tipi di legno sono spesso gli stessi che si trovano in natura. Non ci sono libri che insegnino la carpenteria, le abilità sono tramandate solo attraverso il sistema dell'apprendistato.
Architettura giapponese, legno, terremoti e fuoco
Solitamente si pensa che uno dei motivi principali per cui il legno era dominante nell'architettura giapponese rispetto alla pietra è che le strutture in legno erano meno vulnerabili ai terremoti. Ma non è sempre così: anche strutture in legno sono state spesso distrutte dai terremoti, inoltre sono più vulnerabili al fuoco e ai tifoni rispetto agli edifici in pietra. La pietra utilizzata nei castelli di Osaka, Nagoya e in altri luoghi per respingere la minaccia delle armi da fuoco europea, spesso ha resistito a terremoti meglio di templi e santuari di legno.

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Per fornire una spiegazione migliore sul predominio del legno, Edward Morse nel 1885 ha scritto: "La casa giapponese risponde mirabilmente alle esigenze della gente. Un edificio a prova di fuoco è sicuramente oltre i mezzi della maggioranza delle persone, come in effetti è anche per noi, così non avendo la possibilità di costruire una dimora, per necessità costruiscono una casa la cui stessa struttura consente di essere rapidamente demolita nel percorso di un incendio e poi facilmente ricostruita".
"Tegole, pareti mobili e anche i soffitti possono essere rapidamente smontati e portati via" ha scritto Morse. "La copertura è rapidamente spogliata di tegole e tavole, e la struttura rimanente è di lenta combustione per le fiamme. Gli sforzi dei vigili del fuoco, nel contrastare il progredire di un incendio, consistono principalmente nell'abbattere queste strutture regolabili e in tal senso è interessante registrare il fatto curioso che spesso i getti d'acqua non sono rivolti sulle fiamme, ma sugli uomini impegnati a smontare l'edificio!"
Gojunoto (nell'immagine a destra) è una pagoda antisismica eretta nel 1407 a Nara.
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I cinque piani oscillano in fase opposte quando ci sono scosse di terremoto, impedendo alla struttura di spezzarsi. Le stesse tecniche sono utilizzate in edifici moderni. La pagoda Yasaka a Kyoto è sopravvissuta a più di cinque secoli di terremoti. Durante un tremore l'intero edificio oscilla e ogni sezione si muove intorno ad una colonna indipendente di ancoraggio centrale. Gli scienziati stanno studiando questa pagoda per poter rendere più sicure le moderne costruzioni antisismiche.

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Fonte: www.cultorweb.com/Arch_JPN/AJC.html

Edited by KuchikiRukia ~ - 26/7/2012, 15:33
 
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