Templi: San’en-zan Zōjō-ji (三縁山増上寺)

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KuchikiRukia ~
view post Posted on 21/2/2013, 14:51




Templi: San’en-zan Zōjō-ji (三縁山増上寺)


Il San’en-zan Zōjō-ji (三縁山増上寺) è un tempio buddhista situato a Shiba, nel quartiere Minato a Tokyo. E’ considerato il principale tempio del gruppo Chinzai della scuola Shingon.
Zōjō-ji (Tempio)
Il tempio Zōjō-ji è stato fondato nel lontano 1393 come seminario ortodosso e come sede per il Jodo Shu nel Kanto (zona orientale del Giappone). Successivamente alla sua fondazione, nel 1598 il tempio vienne trasferito, dopo l’era di Ieyasu Tokugawa, capo dello shogunato Tokugawa, nella sua sede attuale a Tokyo (anticamente chiamata Edo, quando era il clan Tokugawa a governare il Giappone).
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Zōjō-ji, considerato all’epoca come cattedrale di impareggiabile bellezza e grandezza divenne così il tempio ufficiale della famiglia Tokugawa. Oltre a luogo di culto e religione, il tempio rappresentava anche il centro amministrativo dove occuparsi di studi religiosi e attività dello Jodo Shu (particolari discipline e rituali buddhisti). All’epoca, l’area compresa e gestita dal tempio era di una superficie di 826.000 metri quadrati che comprendevano 48 templi di minore grandezza annessi al tempio e 150 scuole. A questo si aggiungevano i 3000 monaci e novizi che risiedevano in quest’area come studenti.
Questa formazione del tempio durò per tutta l’era Tokugawa, era che vide la sua fine con l’inizio dell’era Meiji. La Restaurazione Meiji portò inevitabilmente radicali cambiamenti nella società giapponese, è in questo periodo infatti che prende il via un movimento anti-buddhista che porta una divisione sostanziale tra buddhismo e shintoismo. Sicuramente Zōjō-ji, gli altri templi e il mausoleo della famiglia Tokugawa, risentirono molto di questo cambiamento.
Durante la seconda guerra mondiale vennero in grandissima parte bruciati e distrutti dai bombardamenti aerei. Fortunatamente, dopo la ripresa del Giappone dalla guerra mondiale, è stato ricostruito e le strutture che ne facevano parte sono state riedificate: ora ha ripreso le sue antiche funzioni di principale tempio per i rituali Jodo Shu ed è ritornato ad essere il punto di riferimento e sede per sacerdoti e novizi che seguono questi particolari insegnamenti e discipline.
Con il passare degli anni, il tempio ha saputo farsi amare dal grande pubblico, ora infatti rappresenta non solo un centro di importanti attività religiose e culturali ma è anche un enorme e rappresentativo tempio che mostra la sua imponenza nella grande metropoli di Tokyo.
Sangedatsumon (Cancello Principale)

Di fronte al tempio Zōjō-ji, vi è questa grande porta, il Sangedatsumon, che attrae l’attenzione di ogni passante e turista per la sua maestosità. E’ una porta di legno alta 21 metri, larga 28.7 metri e profonda 17.6 metri. E’ stata costruita nel 1622 e oggi rappresenta l’unica e ultima cosa rimasta che ricorda lo stile architettonico del periodo Edo quando venne costruito l’originale Zōjō-ji.
Questo immenso portone è stato designato dallo Stato, per la sua particolarità e antichità, come importante bene culturale da preservare. Il suo nome, Sangedatsumon, significa:

門 Mon: cancello
解脱 Gedatsu: essere liberato (riferito all’essere purificato)
三 San: tre (riferito ai tre desideri e stati della mente umani quali Avidità, Rabbia e Stupidità)

Quindi: “Cancello attraverso il quale si viene purificati (dai tre stati della mente umana)”
Il portone è costituito da due parti: nella prima parte superiore è raffigurata l’immagine del Buddha Shakyamuni, Samantabdra e il bodhisattva Manjusri. Poi dopo ci sono 16 discepoli del Buddha creati da scultori originari di Kyoto all’epoca in cui il tempio venne costruito.

Daibonsho (Grande Campana)

La campana è stata completata nel 1673 dopo aver ripetuto il lavoro di produzione ben 7 volte. E’ una campana gigante che vanta un diametro di 1.76 metri, un’altezza di 3.33 metri per un peso complessivo di 15 tonnellate. E’ infatti rinomata per essere una delle tre grandi campane del periodo Edo.
Viene suonata due volte al giorno, sei rintocchi la mattina presto e sei la sera. Il suo ruolo non consiste però solo nel segnare le ore e scandire il tempo ma i suoi rintocchi servono a purificare, chiunque senta il suo suono, dalle 108 passioni terrene (bonno) che secondo la credenza portano la gente sul sentiero sbagliato: rappresenta quindi una specie di esortazione a ricordarsi di condurre sempre una retta via con animo onesto e puro.

Kyozo e Daisokyo

Il Kyozo è stato costruito nel 1613 con l’aiuto finanziario di Ieyasu Tokugawa e drasticamente ristrutturato e rilocato nel 1800. Si tratta di un centro di raccolta di libri e antichi testi. E’ considerato dal Governo di Tokyo come bene culturale da preservare.
In questa raccolta precedentemente erano annoverati i Sandaizokyo (le tre collezioni principali del canone buddhista): il So-ban e Gen-ban (testi stampati in Cina durante l’era Sung e Yuan) e il Korai-Ban (stampato in Corea) e donati da Ieyasu Tokugawa. Sono stati anch’essi designati come bene culturale e patrimonio della nazione, oggi conservati in un magazzino situati dietro Kyozo.

Daiden (Hondo – Sala Principale)

Il Daiden costituisce il nucleo della struttura buddhista del tempio Zōjō-ji ed è un grande salone costruito nel 1974 unendo tradizionale architettura tipica di un tempio buddhista con l’architettura moderna. In questa sala è possibile ammirare una grande immagine di Amida Buddha (realizzata durante il periodo Muromachi): alla destra del Buddha vi è un’immagine del Gran Maestro Shan-Tao (ricordato per aver perfezionato il Jodo Shu) mentre alla sua sinistra un’altra immagine che raffigura invece Honen Shonin (fondatore del Jodo Shu).
Queste tre immagini sono profondamente venerate da molte persone che entrano nel tempio Zōjō-ji per adorarli e pregarli. La sala Daiden è stata costruita non solo per permettere la pratica del Jodo Shu ma
anche come luogo principale dove compiere i riti religiosi e cerimonie commemorative.

Koshoden

Il Koshoden è stato completato in occasione di un seminario che doveva essere tenuto in questo luogo sulla “pulizia dell’anima e il promuovere la vita”: l’arrivo del XXI secolo era alle porte ed era necessaria una sala come sede per questo evento.
La sala offre una vasta varietà di immagini di fiori donate da 120 artisti giapponesi. Questa magnifica mostra floreale sul soffitto, data la sua bellezza, è destinata ad essere apprezzata come patrimonio artistico del XXI secolo, contribuendo a donare al cuore delle persone che si apprestano ad ammirarla, un indescrivibile senso di beatitudine.

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Caratteristica di questo edificio è sicuramente l’immagine bianca di Amida Buddha, profondamente venerato da Ieyasu Tokugawa. Questa immagine, da quanto narrato dai testi, sembra essere miracolosa in quanto si racconta abbia salvato più volte la vita di Ieyasu dai pericoli, permettendogli di vincere numerose sfide e battaglie. Considerato ciò, oggi viene ampiamente venerata come la divinità della vittoria che scongiura i mali e allontana i pericoli.

Mausoleo della Famiglia Tokugawa

Dopo che Ieyasu iniziò a governare il Giappone, nella regione del Kanto (a est della nazione), decise che Zōjō-ji doveva essere il tempio ufficiale della sua famiglia. Parallelamente quindi all’espansione del Castello di Edo, un grande progetto era stato avviato anche per il tempio. Successivamente quindi, il castello venne riconosciuto da tutti come uno dei principali templi appartenenti alla famiglia Tokugawa.
All’interno del mausoleo, sono conservate le spoglie dei sei Shogun Tokugawa, della Principessa Imperiale Kazunomiya (moglie dello shogun Iemochi) e tutte le mogli e figli facenti parte della famiglia Tokugawa.


Fonte: sito ufficiale del tempio Zjoji.or.jp
Traduzione: Sakura Miko


- FONTE: Sakura Magazine
 
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