Code Game, Capitolo 1: Where are you?

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Macagge
view post Posted on 10/3/2013, 10:00




Mi svegliai di soprassalto.
Dov'ero?

<<oh, ti sei svegliato!>>
Mi alzai per vedere chi avesse parlato, ma la luce del falò mi accecò e non riuscii a vederlo.
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<<non affaticarti>>
Seguii il suo consiglio e mi sdraiai di nuovo
<<come ti chiami?>>
Ci pensai un po' se risponderli o no.
<<allora?>>
Decisi di rispondere.
<<macagge. Credo>>

<<credi? Come fai a essere incerto sul tuo nome?>>
<<non mi ricordo.>>
<<se non ti ricordi, come fai a dire che ti chiami Macagge?>>
Silenzio.
<<non mi vuoi rispondere?>>
<<tu come sei arrivato qui?>>
<<rispondi prima alla mia domanda>>
<<rispondo solo se mi dici chi sei e la tua storia>>
Di nuovo silenzio.

<<senti, non voglio litigare. Visto che ho fatto prima io le domande tu rispondi per primo. Poi io risponderò alle tue. Va bene?>>
Ci pensai su un po', ma poi accettai.
<<parla, allora. Io ti ascolto.>>
Respirai profondamente, poi iniziai a raccontare.
<<non so quale sia la mia storia, né cosa facessi prima di venire qui. Penso che la possa chiamare “amnesia”.
Ad un tratto mi sveglio e mi guardo intorno, alla ricerca di qualcosa. Non so dirti cosa: avevo la sensazione che dovessi cercare qualcosa, ma non avevo niente di preciso in testa.
In quel momento, girando la testa, noto che ero sdraiato. Lo so, avrei duvuto notarlo subito, ma lo notato dopo un po', non so dirti il perchè.
Cerco di alzarmi, ma qualcosa trattiene il mio braccio sinistro. Lo osservo: è ricoperto da un'armatura (almeno così ho pensato appena ho visto il mio braccio).
A fatica riesco ad alzarlo, ed è con quest'azione che mi accorgo di una cosa: io non sento la mia mano dentro un'armatura, sento che la mia mano è quell'armatura. Si può definire … ecco … protesi. Credo che si possa chiamare così, il mio braccio sinistro.
Comunque, riesco ad alzarmi e mi guardo bene intorno. Vedo solo alberi e una luce che attraversa le loro fronde. Sono in un bosco.
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Non so che cosa mi passasse per la testa, ma iniziai ad osservarmi. Vedevo che vestiti indossavo, cercavo di capire com'era la mia faccia (cosa che riuscii più tardi, trovando una pozzanghera).
Notai che avevo un fodero vuoto, e la cosa che adesso, ripensandoci, mi sembra strana, è il fatto che non mi sorpresi di avere un fodero, ma mi sorpresi del fatto che fosse vuoto. Avevo la sensazione che ci dovesse essere per forza una spada dentro.
Comunque, guardandomi e toccandomi, come fossi un oggetto sconosciuto (un po' ironico, vero?), mi accorsi di avere un foglietto in tasca. Ce lo dovrei avere anche adesso.>>
Misi la mano in tasca e trovai il foglietto.
Mi sedetti, per far sì che la luce del fuoco illuminasse le parole scritte sul foglio, e iniziai a leggere.

<<“Quando qualcuno si addormenta, si allontana dalla realtà.
Certo, c'è chi quasi non si allontana, e sono quelli che vengono definiti col “sonno leggero” mentre c'è chi si allontana terribilmente, e sono quelli che ci metti due ore a svegliare.
Comunque, quando dormi, per quanto fuggi dalla realtà, per quanto sei lontano da essa, non te ne puoi separare, né scappare. È come se fossimo legati ad essa. È come se fossimo incatenati.”

"Sei arrivato? Se stai leggendo questo messaggio vuol dire di sì.
Non so cos'è successo, ma so che, quando qualcuno arriva lì, ha il 25% di probabilità di avere un contraccolpo, che può trasformarsi in “amnesia”, in “indebolimento del potere” o, nel 2% di probabilità, in morte.
Mi fa piacere, nel caso che tu stia leggendo questo messaggio, sapere che tu sia vivo, e spero che tu non abbia avuto nessuno degli altri due problemi.
Come mi hai chiesto, ti ho messo la spada, provviste e occorrente nella cassa e te lo mandata da te. Spero che siano là vicino.
Buona fortuna, Macagge-sama."

“Ti aspetterò. Buona fortuna.
Ti amo. Ti ho sempre amato.
Torna presto.”>>
Un lungo attimo di silenzio. Poi riprendo a parlare.
<<penso che siano tre messaggi di tre persone differenti, ma non ne ho la certezza.
Comunque, come penso che tu abbia capito (a giudicare dalla mia spada tenuta a debita distanza da me) ho trovato la cassa: era a pochi metri da me.
Dentro la cassa c'erano dei viveri, uno strano zaino chiuso che non riuscii ad aprire e quella spada.
Dopo aver preso tutto, ho iniziato a camminare.
Ho camminato. Ho camminato.
Il sole è tramontato. Le forze hanno iniziato a lasciarmi.
Il resto lo sai anche tu. Ora tocca a te.>>
Silenzio.
<<io la mia storia te l'ho raccontata. Ora tocca a te. Chi sei? Perché mi hai salvato? Dove siamo?>>
Un lungo silenzio, poi la misteriosa figura si alzò e mi si avvicinò e, per un attimo, vidi la faccia di quella misteriosa figura: ero io.

<<e ora che farai?>>
Detto questo, quella figura scomparve.
Mi sdraiai a ripensare a quello che era appena accaduto.
Cosa mi stava accadendo?
Stavo impazzendo?
In quel momento, sentii un rumore dietro di me.
<<chi è?>>


Edited by Macagge - 1/5/2013, 20:53
 
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