| Macagge |
| | "Dove sei? Dove sei?" Era andati d'impulso verso l'origine del suono, ma non ero sicuro che fosse la strada giusta. Non riuscivo a pensare razionatamene: correvo e basta, senza pensare. Mi guardavo intorno, ma non la trovavo. <<ma dove sei?>> Correvo, correvo, correvo... ero così preso dalla corsa e dall'agitazione che non notai una radice sporgente e ci inciampai. Caddi a terra, e per un momento mi sembrò che il tempo si fosse fermato. "Cosa sto facendo? Starò facendo la cosa giusta? Perché dovrei aiutarla?" Non cercai la risposta a queste domande: il mio istinto diceva che dovevo farlo, o almeno mi sembrava che dicesse così, e non potevo fare altro che seguirlo. Cercai di alzarmi, e solo allora notai che la mia gamba destra era completamente avvolta da una radice. Prima ancora che cercassi di togliermela, un'altra radice spuntò dal nulla e prese la mia gamba destra, ed insieme mi issarono ad almeno 2 metri d'altezza (rispetto la mia testa). "Magia?" A quanto sembrava l'avevo trovata.<<che ti avevo detto?>>Non lo guardai neppure: sapevo già che "lui" era li, e che probabilmente mi avrebbe deriso per non avergli dato ascolto. Ma a me non importava: l'importante e che lei Nonihachi stesse bene. Chiusi gli occhi aspettai che uscisse lei o la sua amica. Sentii un rumore sopra di me. Alzai gli occhi e vidi una figura nascosta tra le fronde dell'albero. Appena la vidi quella figura salto e atterro accanto a me tranquillamente, come se fosse scesa da un letto, e non da un albero alto un paio di metri. Essendo sottosopra non riuscii a vedere bene la figura. L'unica cosa che vidi bene era che indossava anche lei una divisa alla marinara e che aveva i capelli lunghi e neri. Stetti zitto e fermo. Che potevo fare: mi avevano preso. Non potevo certo dire "ehilà, e da un po' che non ci si vede. Tutto a posto?". No, no. Impensabile. Avrebbero pensato che fossi pazzo, e non si sarebbero sbagliati più di tanto. Ad un tratto si piegò e mi guardò dritto negli occhi (di un colore castano chiaro) e mi urlo:<<che hai fatto a mia sorella?>>Per un momento non ci capii più nulla, poi realizzai cosa significavano quelle parole: la ragazza davanti a me era la sorella di Yuki, e lei non era li<<cosa lei hai fatto? Come sei scappato? Giuro che se le hai fatto del male io ti...>><<wow, wow, calma un secondo. Lasciami parlare. Non so dov'è tua sorella né cosa le è successo. Dopo che ha mandato l'urlo sono venuto anch'io a cercarla>><<e pensi che possa credere a uno sconosciuto che ieri sera ci ha attaccate?>><<attaccate? Io non ho attaccato nessuno!>><<no, ai solo mosso la tua mano per creare dei graffi sul mio braccio>>Così dicendo mi porse il braccio destro. Vidi che aveva quattro graffi piuttosto recenti, a giudicare dal colore. <<senti, non mi ricordo di ieri sera, e penso che, se sono stato io, non l'ho fatto apposta. Piuttosto, ti ripeto che non so dov'è tua sorella. L'ultima volta che l'ho vista stava scappando dopo avermi liberato>><<e dovrei credere che è stata lei a liberarti?>>Così dicendo fece un gesto con una mano alle radici che, senza mai lasciarmi, mi sbatterono violentemente a terra. Subito dopo la ragazza si mise sopra di me e solo allora, mentre me lo puntava addosso, notai che aveva un arco.<<ora, o mi dici dov'è, o mi pregherai di ucciderti velocemente>>Il suo sguardo era come freddo e deciso, e sembrava pronta a mettere in pratica la sua minaccia. Decisi di giocarmi il tutto per tutto e puntai sul fatto che tenesse più a sua sorella che ad uccidere me: <<anche se lo fai, resta il fatto che non lo so dov'è. Piuttosto, perché rimani qui con me? Non pensi che tua sorella in questo momento è ancora in pericolo?>> La ragazza si immobilizzò, e mi guardò stupita. Approfittai della situazione e continuai a parlare. <<anch'io la stavo cercando per aiutarla: volevo restituirle il favore. Se mi liberi ti aiuterò, e poi me ne andrò>> Ci fu un lungo silenzio, poi si abbasso e prendendomi per il colletto mi urlo:<<se cercherai di fregarmi, o se scappi, io ti ammazzo!>>Così dicendo si sposto, ed assieme a lei si tolsero anche le radici. Non mi ero ancora alzato che lei era già sparita. La cercai con lo sguardo ma non c'era da nessuna parte<<ehi, tu.>>Alzai lo sguardo e la vidi: era già risalita sull'albero, manco fosse una scimmia<<io cerco dagli alberi, tu cerca per terra. Se scappi, ti ammazzo. Se la trovi e non mi avvisi, ti ammazzo. Se la trovi o trovi uno slim, urla.>><<cosa, uno slim?>> ma non mi sentì: era già scomparsa tra le fronde. "Slim? Quegli esseri di gelatina? Esistono?" Iniziai a correre per cercare la maghetta, ma in mente avevo solo una frase: "Ma in che posto sono finito?"Edited by Macagge - 23/6/2013, 08:21
| | |
| |
|