Where is your human nature? - Psycho Pass, .Asfalto scarlatto.

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KuchikiRukia ~
view post Posted on 17/3/2013, 15:56




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Where is your human nature - I capitolo - Asfalto Scarlatto


Nubi di rilevante spessore sormontavano il cielo in una nube perenne, ed il riflesso di una fioca luce si specchiava sugli umidi e traslucidi vetri di un vuoto appartamento, situato in una periferica prefettura di Tokyo. La distanza dall'insistente turbolenza di una città esuberante, eppure intellettualmente percossa da un silenzio inaudito di indoli prevaricate dalla meccanicità di un sistema dittatore, risultava capace di tramutare la violenza di menti decedute in una percepibile solitudine protesa verso l’autonomia di un pensiero capace di dirigere la propria esistenza. La dinamicità di una pioggia che proseguiva un percorso tortuoso ed incessante, frantumava la quiete apparentemente impenetrabile di un luogo tormentato. Un tormento nel quale un uomo venne trascinato, verso una risoluta fuga di imperturbabilità, da un mondo nel quale gli uomini proseguivano percorsi esistenziali meticolosamente determinati. Il sistema Sybil partoriva felicità indotte, proporzionatamente distribuite ad un popolo privato della propria ragione, di un libero arbitrio ormai violentemente deturpato e reso apparentemente vivido e visibile da un resistente velo menzognero. Il compimento di un processo psicologicamente contorto erigeva una società passiva, impassibile verso l’offuscata visione delle proprie dolorose catene. Ispettori di movimenti, gesti e programmatori di giudizi accuratamente partoriti che costruivano quotidianamente la meccanicità giornaliera di individui privi di cognizione, plasmati dall'autoritario dittatore che fuoriusciva dall'ombra più profonda e dal barlume di una luce radicalmente alterata: il sistema Sybil.
I candidi capelli scivolavano morbidamente sulla superficie chiara di un sofà color panna. In alcuni istanti, essi subivano un lieve movimento, a causa di leggere folate che riuscivano a prevaricare la ristrettezza di minuscole fessure della vetrata postagli accanto. Le dita, apparentemente arrendevoli e possedute da un’estrema scioltezza voltavano la pagina di un libro dalla copertina purpurea, ove occhi dorati collocavano la propria scrupolosa osservazione trascinati da un intenso desiderio di lettura.

«La libertà è schiavitù. La guerra è pace. L’ignoranza è forza.»- Lesse voracemente.

Le parole di un libro il quale significato si discostava dalle definizione di fantascienza, rientrando in una realtà oltre confine.
La deviazione dalla verità effettiva.

Non può esserci nulla di più veritiero nella società attuale. Il significato delle parole viene distorto, assumendo il concetto opposto. Non è forse schiavitù ciò che il popolo chiama libertà? Non è forse l’ignoranza a cui esso è stato sottoposto ad aver lasciato incontrastato il potere del sistema Sybil?

Il suo atto riflessivo portava con sé il desiderio di recepire approfonditamente le caratteristiche di una società corrispondente all’attuale comunità, le quali motivazioni di disfacimento risiedevano nella conoscenza dell’animo umano e nella correlata analisi di un’umanità tendente all’onnipotenza e alla trascendenza. I libri, lo scorrere di parole di una tale sostanza, divenivano una modalità per raggiungere una maggiore comprensione. Una comprensione, una conoscenza, che lo avrebbe indotto a radicare la fonte di un tale decadimento.

L’egocentrismo, il desiderio di dominare di manipolo di uomini non ha fatto altro che sfruttare le debolezze dell’animo umano, distruggendo la bellezza che esso emanava. Tuttavia, l’uomo è capace di liberarsi se diviene capace di afferrare la propria volontà. Tirerò fuori la volontà degli uomini di raggiungere la propria libertà, la libertà che hanno loro sottratto, questa volontà dormiente di cui attualmente il popolo non ha conoscenza. Riuscirò finalmente a vedere la bellezza dell’animo umano!

Le labbra abbozzarono un sorriso ambiguo, un sorriso nel quale il suo itinerario assumeva una propria conformazione. La violenza, la paura sarebbe divenuta simbolo di risveglio, avrebbe esaltato le allora docili menti umane, le avrebbe scosse a tal punto da indurle al dubbio dell’esistenza di coloro che assorbono con passività il giudizio di un sistema che detta loro norme di giustizia collettiva. Una giustizia illusoria, distruttrice di quel relativismo che componeva la concezione individuale del criminale asintomatico dagli occhi dorati. Gli uomini avrebbero dunque affrontato le proprie scarse funzionalità di spirito, da cui avrebbero tratto l’appropriata determinazione ad inoltrare una forsennata ricerca della propria indole naturale.

Quando un uomo affronta la paura, la sua anima viene testata. Colui che è nato per cercare, colui che è nato per realizzare la propria volontà… la sua vera natura diverrà chiara.

L’ineluttabile intento, dunque, divenne chiaro. Concluse la propria lettura , avvicinando tra loro le rigide e spesse pagine del libro orwelliano con estrema raffinatezza e riponendo quest’ultimo su di un rigido stipo di modeste dimensioni posto accanto al sofà. Successivamente, egli indirizzò lo sguardo verso il luogo esterno che si estendeva al di là della larga lastra di vetro che lo separava dall’umido e offuscato asfalto stradale il quale, privo di qualunque reazione, assorbiva il liquido incolore di una pioggia intrisa al veleno donatogli da un cielo desideroso di divenire divino. Ritornò in posizione stante, partorendo l’iniziazione della volenterosa azione di decodificare ed annullare la decomposizione strutturale di una società consumata dall’annullamento dell’individualità. Condusse la propria salda mano all’interno della tasca destra dei calzoni, sovrastata dal risvolto della camicia al quale apparteneva il medesimo candore dei propri capelli. Afferrò con rilevante decisione l’affilato coltello che costruiva la struttura di un antico rasoio. Avidamente, lo strinse. Gli arti inferiori si mossero in un movimento privo di restrizioni, analogo al gesto di permanenza di un corpo di estrema leggerezza al di sopra di una distesa acquosa. Makishima Shogo inoltrò l’uscita, con invidiabile e solida armonia.

Che tutto abbia inizio.



Edited by KuchikiRukia ~ - 17/3/2013, 22:13
 
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-Kurosaki-Ichigo-
view post Posted on 17/3/2013, 16:13




Una fantastica fanfiction, assolutamente.
Introspettiva e capace di far immedesimare il lettore nella mente di Makishima.
Bravissima, boke!
 
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1 replies since 17/3/2013, 15:56   36 views
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